Una strategia per l'Iuav e per Venezia

di Stefano Boato

Per evitare polemiche e personalismi sulle scelte relative al patrimonio immobiliare IUAV credo necessario definire una linea strategica di politica urbanistica e gestionale chiara e valida per lʼuniversità e per la città.

Nella Relazione del prof. Sordina (del 15/10) manca invece completamente una visione strategica del rapporto Università – Città – Territorio, cʼè solo una analisi edilizia– immobiliare e inoltre manca ogni accenno al terreno degli ex Magazzini Frigoriferi.

Innanzitutto occorre tener presente che alcuni edifici dellʼ IUAV (Tolentini, Cà Tron,Cà Badoer) hanno non solo un valore storico e architettonico, ma anche un ruolo culturale e sociale in città, nelle relazioni culturali-disciplinari nel Veneto e in Italia con altre Istituzioni. In particolare, la sede storica dei Tolentini con lʼAula Magna ha svolto da Samonà in poi un ruolo non solo per la città storica ma anche a snodo tra la città dʼacqua e la città di terra; la sede di Cà Tron (palazzo del ʻ500, riqualificato dalla famiglia dogale nel ʻ700, oggetto di molte pubblicazioni, anche dellʼIUAV) con il suo valore architettonico e lʼaffaccio sul Canal Grande è, dallʼavvio con Astengo, una sede aperta di grande prestigioche va ulteriormente valorizzata e non venduta (e trasformata in albergo o altra attività para-turistica).

Analogo ruolo aperto in città svolgono molte delle 23 sedi di Cà Foscari, in particolare i Palazzi Foscari e Cà Dolfin (con lʼAula Magna), lʼAuditorium S.Margherita, il Teatro S.Marta, le Biblioteche aperte sino a tardi alle Zattere e Baum in rio Nuovo; anchealla nuova sede di Economia a S.Giobbe la Commissione di Salvaguardia ha appena prescritto operativamente lʼapertura e la completa permeabilità con la città.

Questa linea di non chiusura (a campus separato) ma di integrazione e aperturaalla città è sempre stata teorizzata e praticata unanimemente fin dalle origini dallʼIUAV di Samonà e di Astengo che, dopo lʼuscita a Preganziol, è riuscito a tornare in città.

La recente decisione del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione di far fare una ”analisi costi-benefici” sulla opportunità di alienare o Cà Tron, o Cà Badoer oil terreno ex Magazzini Frigoriferi (fronte Canale Giudecca) avrà vero significato solo se preventivamente vengono chiarite le finalità e le condizioni funzionali da garantire in basealle quali devono essere fatte le valutazioni. Tale decisione è comunque utile perché concede tempo per non andare ad una votazione sbagliata, immediata e irrimediabile,sulla base di posizioni preconcette, di scelte già dichiarate a priori (vedi Sordina, Tommasin, Carnevale, Zucconi, Foscari) senza un preventivo ampio e pubblico dibattitoaperto a tutti, anche alla città .

La possibilità di una scelta finale avveduta e sensata dipende dallʼavviare ungrande dibattito pubblico, approfondito, aperto a tutti nellʼIUAV, coinvolgendo autorevoli docenti, anche già in congedo, che hanno collaborato a costruire lʼIUAV per decenni,urbanisti e no, (ad es. Barp, Ceccarelli, Cervellati, Cristinelli, Dolcetta, Lena, Mancuso, Pastor, Salzano, Vittadini, …) e persone di cultura in città ( T. Agostini, , A. Benedetti, G.Bettin, R. Calimani. A. Cocks dei Comitati Privati, G. Ortalli, A. Semi, L. Zanella, A. Zorzi, … le più autorevoli Associazioni e Istituzioni come Unesco, IVSLA, Soprintendenze, ItaliaNostra, Querini, Fondazione Venezia, …) e lʼintera comunità veneziana.

Può diventare un dibattito culturale rilevante anche a livello nazionale coinvolgendo INU, Italia Nostra, FAI (che ha appena fatto un appello contro la vendita di Palazzo Labia)e molti altri sul futuro e lʼidentità della città storica. Questo dibattito può essere una occasione culturale di crescita e consapevolezza utile non solo per lʼIUAV, ma si può arrivare a una scelta corretta solo se sarà articolato, motivato, pubblico, chiaro e trasparente.

Provo a porre i termini essenziali di una prospettiva corretta con cui, secondo me, tutti devono misurarsi.

1) Prima di tutto occorre affermare chiaramente che bisogna comunque fare tutto il possibile e anche l’impossibile (cercando attivamente aiuti e collaborazioni con strutturepubbliche e parapubbliche) per non vendere ma anzi valorizzare due palazzi come Cà Tron e Cà Badoer, strutture preziose, aperte, integrate e a servizio dellʼIUAV e della città;anche affittabili parzialmente soprattutto al sabato e alla domenica per eventi, convegni o mostre se occorre renderli in parte redditizi (vedi esperienza della sede centrale di CàFoscari). Nel caso specifico di palazzo Tron questa posizione coincide con quella dichiarata nelle nostre assemblee più volte dal Rettore: “Cà Tron è un patrimonio che deve restare allʼIUAV, aperto e a servizio integrato anche alla vita della città”. Se proprio mancano risorse non reperibili in altri modi da fonti pubbliche o parapubbliche (es. Fondazioni Bancarie o Culturali) o con collaborazioni, occorre invece eventualmente co-progettare e/o vendere preferibilmente a un ente pubblico, parapubblico o anche a un privato il terreno degli ex Magazzini Frigoriferi qualificando il fronte sul canale della Giudecca (si può ottenere un cambio dʼuso ad altre attività per la città, non però turistiche), terreno su cui lʼIUAV è inchiodato da molti anni per scelte sbagliate del passato (quando il rettore Folin voleva costruirvi una nuova Aula Magna e la sedecentrale e cedere lʼAula Magna dei Tolentini alla Biennale per mettervi lʼArchivio). Terreno sul quale oggi la Fondazione IUAV (con ISP) ha aspettative immobiliariste, salvo poi tentare di trasformarlo in un grande parcheggio (lʼ IUAV a Venezia !) per “fare cassa”.
Sono scelte di fondo che riguardano lʼ IUAV ma anche tutta la città. Decisioni da prendere autonomamente allʼinterno dellʼ IUAV, prima di ridursi poi achiedere dallʼesterno di impedire comunque la vendita e di bloccare lʼennesima trasformazione di un palazzo veneziano ad attività turistico-commerciali vietando il cambiodi destinazione d’uso (cancellazione del vincolo a standard di servizio pubblico), come è appena successo, grazie al parere contrario della Soprintendenza e della Commissione diSalvaguardia, sullʼalienazione e sulla trasformazione di un palazzo del Comune (per far quadrare il bilancio ordinario).

2) Ad un secondo livello, con ottica interna allʼ IUAV, c’è da fare per ora una scelta di prima fase (in attesa di poter definire una strategia culturale di lungo respiro) :

a) attuare i lavori di manutenzione e sicurezza indispensabili, urgenti e non discutibili, da definire con i Vigili del Fuoco, che collaborano; tenendo presente che sono in arrivo proroghe di 6-7 anni (valide per circa 200 edifici in città che altrimenti andrebbero chiusi), proroghe che daranno respiro per intervenire in modi e tempi ragionevoli.

b) garantire le dotazioni funzionali indispensabili e urgenti ritenute prioritarie (ad es. ricordo che la “Biblioteca Astengo”, specializzata in urbanistica e pianificazione, non èfruibile direttamente da oltre un anno).

La relazione al Senato del 15/10 dichiara necessari per interventi prioritari su tutte lesedi IUAV 5.985.300 € (salvo approfondimenti e verifiche da fare in merito) e “disponibili a bilancio circa 6.000.000 €”; quindi per la prima fase non dovrebbero esserci problemi(salvo se necessario, vista lʼemergenza , rivedere le priorità del programma triennale delle opere pubbliche 2009/ʼ11).Per tutti gli interventi straordinari di manutenzione la relazione dichiara necessari 17.782.500 € (salvo verifiche) che si vorrebbero reperire con lʼalienazione di un bene patrimoniale se “lʼUniversità del Progetto” non trova altre forme di finanziamento.
Rispetto alla opportunità di rinunciare allʼacquisizione del “Parallelepipedo” a S.Marta (anticipo già sborsato di 11-12.000.000 €) osservo che si possono ottenere dallo Stato beni demaniali in comodato dʼuso gratuito (ad es. Magazzini 3 e/o 4 a S. Basilio).Credo che, per questo dibattito da aprire anche allʼesterno dellʼIUAV, tra i primi si debba attivare proprio la Facoltà di Urbanistica e Pianificazione visto che vi si insegnano proprio questi principi e criteri per garantire la vita integrata, le funzioni, lʼidentità e la salvezza delle città storiche.
Occorre dare le informazioni essenziali e proporre i ragionamenti e le scelte corrette con parole chiare, comprensibili da chiunque. Ulteriori attendismi porterebbero a scelte sbagliate su cui poi sarà inutile recriminare.


prof. Stefano Boato
Commissione Palazzo Tron – Facoltà di Pianificazione del Territorio


P.S.Ricordo i valori dichiarati (salvo verifiche) :30,3 Mln € Palazzo Cà Tron; 26,7 Mln € Palazzo Cà Badoer;23,6 Mln € area ex Magazzini Frigoriferi (fronte Canale Giudecca).Se proprio sarà necessario, 23,6 Mln € (-5 di tasse ?) basterebbero per fare gliinterventi straordinari di manutenzione in prima approssimazione valutati in c.a 17 Mln €.Ma se servono altre risorse, una gestione attiva della “Università del Progetto” lepuò cercare innanzitutto con la collaborazione di istituzioni pubbliche, parapubbliche eprivate come fecero ai loro tempi Samonà e Astengo (anche allora tutto era molto difficile).

Ve 27/10/2010