13 DIC 2010 - Conferenza IL CONSUMO DI SUOLO


Saranno presenti:
Mauro Baioni (urbanista)
Sergio Lironi (architetto, Legambiente Padova)
Paola Bonora (docente di Geografia, Università di Bologna)
Maria Cristina Gibelli (docente di Politiche urbane e territoriali, Politecnico di Milano)
Edoardo Salzano (urbanista)

Inoltre interverranno:
Nicola Dall'Olio (autore del documentario IL SUOLO MINACCIATO)
Domenico Finiguerra (Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, PGT a crescita zero)

Prossimi appuntamenti!!

L'occupazione di Palazzo Tron si è pacificamente conclusa per permettere ai VV.FF di effettuare i collaudi da tempo previsti sui lavori da poco conclusi, per avere maggiori informazioni e leggere il comunicato di uscita clicca qui

L'occupazione è finita, ma non l'impegno, le proposte e le idee che l'hanno animata! Ecco in sintesi  i prossimi appuntamenti previsti:

Venerdì 10 Dicembre:
ore 10 Senato Accademico con presidio informativo ai Tolentini;

ore 13 circa pranzo a Ca'Tron e assemblea preparativa alla manifestazione di Roma del 14;

ore 17.30 incontro con associazioni e gruppi in lotta per la difesa dell'ecositema lagunare;

a seguire aperitivo e performans musicale di autofinanziamento dei pulman per Roma.
 
Lunedì 13:

ore 9.30 conferenza sul consumo di suolo con proiezione del documentario "Il suolo minacciato" di Nicola Dall'Olio

Martedì 14 tutti a Roma!: per chi vuole venire ci scriva, stiamo organizzando dei pullman.

16-17 Dicembre conferenza al politecnico di Torino su Astengo e la disciplina urbanistica, vorremmo organizzarci per andarci.. (fateci sapere se vi interessa)
CERCATE DI PARTECIPARE E FAR PARTECIPARE, E' IMPORTANTE CHE OTTENUTI I PRIMI SEPPUR MINIMI RISULTATI CONTINUIAMO A TENERE ALTA L'ATTENZIONE SU CA'TRON E LA NOSTRA FACOLTA'.

CA'TRON E' APERTA DALLE 8 ALLE 20, POTETE ANDARCI PER STUDIARE, PROGETTARE, CONSULTARE INTERNET E QUANT'ALTRO.


SE AVETE IDEE PER TENERE VIVO IL PALAZZO, NON ESITATE A PROPORRE.




Comunicato di uscita dall'occupazione e apertura del Palazzo - 09/12/2010

L’occupazione aperta di Palazzo Tron è stata decisa per tenera alta l’attenzione sia sulla questione della Ddl Gelmini da poco approvato alla camera, sia per quello che sta succedendo in questi giorni e da tempo nel nostro Palazzo.

Teniamo a precisare che l’azione pacifica e propositiva è stata condotta con la massima responsabilità, si sono aperte discussioni e gruppi di lavoro su molteplici questioni dando anche il nostro appoggio ai cortei di sabato 4 Dicembre in difesa dell’acqua pubblica.

Si è costruito un calendario d’iniziative da fare internamente al Palazzo e fuori in città. L’occupazione non è proseguita per permettere ai VV.FF di effettuare i collaudi da tempo previsti sui lavori da poco conclusi e per evitare strumentalizzazioni in vista del Senato Accademico del 10 Dicembre.

In questa occasione tramite il rappresentate degli studenti della facoltà di Pianificazione, chiederemo alla luce della conclusione delle indagini e conseguente riapertura del palazzo a 100 persone, quali siano le reali intenzioni degli organi decisionali dell’Ateneo rispetto agli interventi da attuare per il superamento del declassamento imposto e per il ritorno definitivo della biblioteca Astengo in sede (da oltre due anni quasi inaccessibile in un magazzino dei Tolentini).

Precisiamo che la pasta con le “canocce” (riportata dalla Nuova Venezia) ci è stata amorevolmente cucinata e portata da alcuni vicini, da sempre primi sostenitori delle nostre iniziative e di quello che portiamo avanti da due anni con tanto sacrificio e coerenza.

L’accesso al Palazzo a differenza da quanto riportato sempre dalla stampa si è limitato all’uso del piano terra, mentre i restanti spazi sono stati chiusi su accordo con il portinaio di turno.

In attesa del Senato e della manifestazione di Roma del 14 Dicembre, daremo corpo al programma creato nei giorni dell’occupazione, di fatto sarà un laboratorio permanente, aperto alle proposte di tutti.

INVITIAMO TUTTI I DOCENTI E GLI STUDENTI IUAV AD USUFRUIRE DEGLI SPAZI DEL PALAZZO, LIMITATO AD UNA CAPIENZA MASSIMA DI CENTO PERSONE MA COMUNQUE ACCESSIBILE PER CONFERENZE, ASSEMBLEE, LEZIONI, STUDIO, CONSULTAZIONE LIBRI, QUOTIDIANI E INTERNET.



Studenti Ca’Tron

Proposta Alternativa Legge Speciale per Venezia

PER CHI VUOLE APPUNTAMENTO
ORE 11 A CA'TRON  DOMANI OPPURE DIRETTAMENTE A CA'FARSETTI

C'E' ANCHE L'AMICO AMERIGO!! (Rettore IUAV)

per chi non lo sapesse è una proposta alternativa a quella di Brunetta..

Conferenza Stampa

Giovedì 9 dicembre ore 12.00 presso Cà Farsetti

Verrà presentato un testo di

“ Riforma della Legge Speciale per Venezia e la sua Laguna”
- Predisposto da alcuni tecnici e docenti universitari che fin dagli anni ’80 per il Comune di Venezia, per il Ministero dell’Ambiente e per il Ministero dei LL.PP. hanno seguito l’attuazione e le successive modifiche della Legislazione Speciale;

- integrato da esperti e rappresentanti di associazioni presenti sul territorio;
- completato e rielaborato dal Sen. Felice Casson, che lo ha presentato al Senato come disegno di legge.
Pur riconoscendo la validità dei principi ispiratori della vigente Legislazione Speciale per Venezia, se ne propone una revisione per adeguarla alle mutate condizioni socio-economiche, all’evoluzione della conoscenza tecnico-scientifica, nonché per l’applicazione concreta di un federalismo fiscale ed istituzionale
Verrà presentata alla stampa :
dal Senatore Felice Casson

dal Rettore dello IUAV Amerigo Restucci
dai curatori Armando Danella, Stefano Boato, Giorgio Pilla, Antonio Rusconi, Mariarosa Vittadini

Elaborazioni a cura di: Armando Danella già direttore responsabile degli Uffici della Legge Speciale del Comune di Venezia, Stefano Boato già coordinatore ricerche ed attuazioni sulla Legge Speciale per il Ministro dell’Ambiente, Giorgio Pilla già redattore strumenti urbanistici del Comune di Venezia, Antonio Rusconi già segretario dell‘ ufficio Idrografico del MAV e segretario dell’Autorità di Bacino dell’Alto Adriatico, Mariarosa Vittadini già Direttore Ministero dell’Ambiente-Settore VIA e Legge Speciale per Venezia, con la collaborazione di altri esperti ed associazioni.

CA'TRON OCCUPATA

Ricordiamo innanzitutto l'appuntamento per oggi:
Oggi 5 dicembre dalle 15 proietteremo alcuni video e discuteremo le questioni legate alla svendita del patrimonio pubblico cittadino per poi seguire con il tema del terremoto in Abruzzo.
Faremo partire anche a Venezia la raccolta firme promossa dai coordinamenti in lotta per la ricostruzione dell’Aquila a favore della proposta di legge popolare per una ricostruzione partecipata (servono 50 mila firme entro il febbraio 2010).


Istruzione e beni pubblici non sono in vendita!!!

Per il comunicato stampa riguardante l' occupazione clicca qui
Per vedere le foto del corteo del 3 dicembre 2010 partito da San Basilio dopo l'assemblea sul ddl Gelmini e terminato a Ca'Tron con l'occupazione del palazzo clicca qui


Postiamo inoltre la lettera aperta di alcuni studenti senatori IUAV all'attenzione del Senato degli Studenti:

Esprimiamo la nostra perplessità e indignazione nel constatare che le opere dei progetti Giardini Segreti e Anomalie Urbane sono state rimosse dopo la fine dei lavori di ristrutturazione dl palazzo Ca' Tron.

Nella speranza che non siano state gettate facciamo presente che le opere erano state prodotte:
- tramite i finanziamenti del Senato degli Studenti
- da studenti di tutte le facoltà dello IUAV all'interno di workshop e laboratori di autoformazione riconosciuti come corsi IUAV
- coinvolgendo professori e professionisti di livello nazionale e internazionale che hanno partecipato attivamente ai progettoutilizzando materiali riciclati dalla Biennale di Venezia e gentilmente concessi dalla rete ReBiennale.


Pertanto sottolineiamo il fatto che nessuno dei soggetti coinvolti sia stato contattato e richiediamo informazioni sull'accaduto.


Cordiali Saluti,
i Senatori
Martina Di Iulio
Chiara Gaspardo
Francesca Belia
Giovanni Fiamminghi

VI ASPETTIAMO STASERA A CA´TRON!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Oggi dopo l'essemblea tenutasi a S.Basilio un corteo spontaneo ha attraversato la città toccando i punti chiave degli ateni di IUAV e Ca'Foscari per poi dirigersi verso Ca' Tron, ora OCCUPATA!!!!!!!
vi è stato inoltre un inaspettato incontro con il nostro rettore Restucci che ha dichiarato di essere contrario ai tagli della riforma gelmini e completamente solidale con il movimento studentesco e all'ennesima richiesta di un confronto pubblico con tutte le componenti dell'ateneo ha promesso di indirlo al più presto.
nonostante il limite di cento persone imposto all'interno dell'edificio per ragioni di sicurezza stiamo allestendo il giardino in modo da renderlo il più accogliente possibile per tutti!

dalle 18 in poi di oggi nella sede di Ca'Tron a San Stae ci sarà la proiezione di due video documentari "MACERIE DI DEMOCRAZIA" e "IL SUOLO MINACCIATO", assemblee, musica.
Sono ben accette proposte per la creazione di nuovi momenti di rilessione e protesta in  vista della probabile collaborazione con la Fenice.

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!!!
a presto

Leggi il comunicato stampa clicca qui



Comunicato Stampa Studenti Ca´Tron

Oggi tre dicembre duemiladieci gli studenti della Facoltà di Pianificazione del Territorio IUAV di Venezia hanno deciso di occupare la loro storica sede: Ca’Tron, un edificio del sedicesimo secolo dal valore inestimabile.  
 
Questo atto di contestazione si collega al vasto numero delle mobilitazioni nazionali in contrasto al DDL Gelmini, da poco approvato alla Camera. Il testo del Ddl, oltre alla riduzione delle risorse economiche destinate all’Università, prevede l’ingresso del quaranta percento di “esterni” (presumibilmente enti privati) nei consigli d’amministrazione, ai quali verrà attribuito il compito di indirizzare le scelte strategiche dell’ateneo. E’ dunque presumibile che gruppi di privati avranno, dopo l’entrata in vigore della riforma, un vasto potere decisionale sulle linee da imporre alla didattica e alla ricerca. Rivendichiamo il diritto di tutti a frequentare un Università che sia pubblica e che garantisca quindi l’accesso ad una formazione di qualità agli studenti provenienti da qualsiasi fascia sociale: studiare è un diritto e un dovere di tutti coloro che vogliono essere studenti, l’Università non si può privatizzare perché dal sapere non si possono ricavare profitti. 
Oltre all’erosione dei fondi destinati all’Università Pubblica già previsti dalla finanziaria (controbilanciati nella medesima legge dall’aumento di quelli destinati alle Università private), è  prevista l’eliminazione di un gran numero di Facoltà, tra le quali quella di Pianificazione del Territorio, destinata a trasformarsi in un “corso specialistico” della Facoltà di Architettura, con una consequenziale perdita della sua fondamentale autonomia: didattica, strategica, progettuale, intellettuale.
Crediamo che questa sia una scelta scellerata ed inaccettabile.
Eliminare dal panorama didattico la specificità di questa facoltà, a nostro avviso, significa abbassare sensibilmente il livello di conoscenza tecnico-scientifica di questa disciplina, sempre più lontana dai criteri progettuali tipici dell’Architettura. La Pianificazione oggi, a Venezia, rivendica la sua unicità e il suo ruolo fondamentale nella gestione del territorio italiano: devastato, sventrato, sfruttato e dilaniato da una classe di “esperti” incapaci di prendere decisioni forti ed eticamente orientate alla salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini.
Le vicende drammatiche che hanno sfigurato il paese negli ultimi due anni dovrebbero essere un monito per coloro i quali intendono cancellare l’autonomia della Facoltà di Pianificazione del Territorio: le recenti alluvioni in Veneto, in Campania e in Abruzzo, la gestione criminale delle emergenze (rifiuti nel napoletano e “ricostruzione” de L’Aquila), le frane nel messinese, il proliferare incontrollato della speculazione edilizia sui territori agricoli più fertili e produttivi, ecc ecc, sono tutte questioni che reclamano la professionalità e l’indipendenza dei saperi specifici legati alla gestione e alla pianificazione del territorio. Oggi più che mai in Italia abbiamo bisogno di una categoria di esperti competenti ed eticamente formati, che siano in grado di dare un impulso alla rifondazione di un ordine territoriale in un paese in cui sono sufficienti due giorni di pioggia intensa per dichiarare lo stato di calamità.

In questo contesto si inserisce la vertenza aperta da tempo da studenti, docenti e cittadini, contro la vendita di Cà Tron: essa è il simbolo di una conoscenza bistrattata e minacciata che non possiamo permetterci di perdere.
L’incompetenza e la malagestione dei fondi in mano all’amministrazione dello IUAV, i tagli previsti dalle ultime finanziarie e una totale mancanza di un progetto serio riguardo al futuro dell’ “Università del Progetto”, oggi mettono in serio pericolo un Palazzo di proprietà pubblica, che rischia di trasformarsi nell’ennesimo tempio della speculazione immobiliare, finalizzata ad ingrassare il mercato dei servizi al turista. A Venezia ci sono troppi alberghi a cinque stelle, troppe boutique, troppi negozi di cianfrusaglie. A Venezia mancano alloggi a prezzi calmierati, mancano negozi in cui si vendano beni di prima necessità, mancano spazi pubblici vitali, mancano i cittadini.
Le iniziative e le mobilitazioni portate avanti dalla Facoltà di Pianificazione in difesa di Cà Tron, hanno avuto il merito di posticiparne la cessione ai privati e di far stanziare i fondi necessari alla messa in sicurezza dell’edificio (che ora può tornare ad ospitare studenti e ricercatori fino ad un massimo di cento persone, numero oltre il quale la struttura è definita dai documenti dei vigili del fuoco: non idonea, insicura, pericolosa). 
Con questa occupazione, che vuole essere pacifica, aperta e propositiva, intendiamo portare all’attenzione di tutta l’opinione pubblica ciò che vogliamo questo luogo torni ad essere: un luogo di produzione di saperi e di cultura, un luogo di scambio e di dibattito, un luogo di incontro con la cittadinanza e con il mondo, uno spazio di tutti e per tutti. 

Chiediamo che:
·      l’ateneo e l’amministrazione Comunale si attivino affinché le ultime opere necessarie al superamento del declassamento vengano compiute;
·      si riporti l’importante biblioteca nazionale di urbanistica “Astengo” a Cà Tron (chiusa da due anni dentro ad un magazzino ai Tolentini);
·      il palazzo rimanga di proprietà dello IUAV, senza condizioni;
·      il palazzo mantenga il suo ruolo di “luogo della didattica e della ricerca” per gli studenti, i dottorandi, i ricercatori ed i docenti di Pianificazione, di Design e Arti e di Architettura;
·      venga concesso agli studenti di gestire lo spazio della Casetta del custode e del giardino, al fine di garantire una fruibilità dell’edificio allargata a tutta la cittadinanza: l’operato ineccepibile e virtuoso degli studenti che tra Marzo e Agosto si sono autoassegnati questi spazi dimostra che non c’è alcun motivo per negare agli studenti questa semplice richiesta.



Gli Studenti di Pianificazione del Territorio

Studenti IUAV contro la riforma Gelmini!

Il 25 Novembre un gruppo di studenti IUAV ha esposto quattro striscioni nelle sedi principali dell'Ateneo per manifestare il proprio dissenso contro la Riforma.


In seguito alle proteste studentesche a palazzo Madama in Roma e ai cortei che hanno interessato diverse città italiane, gli studenti dello IUAV SI MOBILITANO PER DIMOSTRARE CHE anche Venezia respinge con forza questa riforma. Qualora fosse approvata alle camere il processo di privatizzazione dell'istruzione pubblica verrà definitivamente sancito, con conseguenze nefaste sulla qualità della formazione.

Design e arti nonchè la facoltà di pianificazione IUAV sono già gravem,ente minacciate dai tagli: da un lato si impoverisce la didattica eliminando interi corsi di laurea, dall'altra si vendono i beni storici dell'Ateneo per fare cassa.

Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che in Italia si stanno adoperando affinchè questo vergognoso attacco alle basi dell'istruzione pubblica venga bloccato definitivamente: non è tagliando i fondi all'istruzione che si garantisce un futuro al Paese.

Chiediamo che il Magnifico Rettore Amerigo Restucci prenda una posizione chiara contro il DDL Gelmini, come è già stato fatto in molte università italiane tramite accordi tra rettorati e studenti.

Chiediamo che venga finalmente indetta l' Assemblea pubblica di Ateneo, già promessa da tempo, per discutere delle criticità legate alla possibile approvazione del decreto.








Studenti IUAV contro la riforma Gelmini!

Ca'Tron agli studenti subito!! - Comunicato per il Senato del 10/11/2010

Quello che qualcuno non vuole capire e definisce invece come “Telenovela”, è una mobilitazione di studenti, docenti e cittadini in difesa di un bene straordinario come Palazzo Tron.


I lavori di Palazzo Tron sono finiti, ma nonostante si fosse concordato il rientro della facoltà il 15 di Ottobre (nella Seduta del 25/08/2010 e confermato nel sito) ad oggi non sappiamo ancora quando le attività (didattiche e non) torneranno nella loro sede legale.

Fino ad ora i circa 400.000 mila euro stanziati sono stati utilizzati per mettere a norma l’impianto elettrico, quello antincendio e la segnaletica di sicurezza.

Ora il Palazzo può riaprire per un numero massimo di cento persone, finché non verrà installata una seconda scala di sicurezza, operazione che adempierebbe alle richieste dei vigili del fuoco e consentirebbe di riportare la situazione allo stato originario previsto per l’edificio.

Il progetto c’è ed fattibile, ma ancora non si approvano gli ultimi adempimenti. Questo perché una parte dell’amministrazione IUAV vuole alienare ad ogni costo Ca’Tron. Lo vuole vendere perché c’è la volontà di fare cassa per restaurare le sedi e per completare il progetto di campus prospettato per S.Marta. Scelta urbanisticamente sbagliata che rischia di compromettere ancor più la già complicata situazione del sestiere.

Le alternative di reperire finanziamenti dal ricavato della vendita di Palazzo Pemma a S.Giacomo di due anni fa per 7.2 milioni di euro (già impiegati a quanto pare per altre opere di cui gli studenti sanno poco o nulla) o la cessione dell’area ex Magazzini Frigoriferi valutata in circa 23 milioni non si vogliono considerare.

Risposte credibili non ne sono mai arrivate come neppure spiegazioni che abbiano motivato questi ritardi. Riteniamo un atteggiamento scorretto non aver comunicato ufficialmente quanto stia accadendo a Ca’Tron.

Oltretutto si è ribadito più volte che prima dell’assemblea di Ateneo promessa ancora a Giugno e in assenza di una analisi costi/benefici della quale vogliamo capire come si sta’ portando avanti e con quali criteri, la struttura doveva riaprire.

Oggi siamo qui perché vogliamo che il Senato si esprima e faccia immediatamente chiarezza, Ca’Tron deve riaprire subito!

Abbiamo dimostrato per mesi che questo spazio è una risorsa per la vita dell’università nella città, non è accettabile che l’università occluda spazi che per Venezia rappresentano un punto di cultura e socialità non indifferente.

Ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare attivamente per trovare nuove soluzioni anche “innovative” per la gestire dell’edificio.

Ma chiediamo immediatamente la riapertura e l’approvazione delle disposizioni necessarie al superamento del limite imposto, sollecitato unitariamente anche dal Senato degli studenti e da personalità autorevoli.

CA’TRON PER LA CITTA’.. LA CITTA’ CON CA’TRON

I lavori sono finiti e la pazienza pure! Ca'Tron agli studenti SUBITO!

Oggi apprendiamo che il collaudo di Palazzo Tron sarà il 26/11/2010. Viene così ulteriormente rimandato il rientro delle lezioni a Ca'Tron.

Mercoledì 10/11 ci sarà il Senato Accademico.
CI BECCHIAMO CON CHI PUO' ALLA PAUSA PRANZO DI DOMANI AL BARETTO DEL COTONIFICIO per capire il da farsi in vista del Senato!

I LAVORI SON FINITI LA PAZIENZA PURE CA'TRON AGLI STUDENTI SUBITO!

Siamo stufi, i lavori sono finiti e l'abbiamo verificato con un sopralluogo da noi effettuato il 4/11/2010 - per maggiori informazioni clicca qui.

Riportiamo all'attenzione le opinioni di illustri decani IUAV:

Il documento redatto da Stefano Boato

la lettera aperta di Edoardo Salzano

la nota di Valeriano Pastor

la lettera al Rettore di Marcello Balbo

Lettera del Prof. Balbo

Amerigo

e tutti

sulla ipotizzata vendita di Ca’ Tron è già stata presa posizione da diverse persone, con le quali concordo pienamente e dunque non riprendo le argomentazioni svolte.

Aggiungo solo alcune osservazioni.

Decidere il da farsi sulla base di un’analisi costi-benefici significherebbe avere una visione davvero limitata di come valutare il valore di un bene come Ca’ Tron. L’opposto di quello che insegniamo, proprio sull’analisi costi-benefici, ormai da molto temo usata solo se condotta introducendo parametri di ordine sociale e culturale, e non esclusivamente economico. Siccome degli economisti non c’è da fidarsi particolarmente, mi auguro che la commissione cui hai affidato il compito di darti i risultati “in tempi brevi” abbia ben chiaro che i parametri su cui fondare l’analisi devono comprendere elementi che vanno al di là dei valori di costo del recupero e del valore di vendita.

Ca’ Tron è la sede della Facoltà di Pianificazione, così è percepita da sempre dalla città e dallo Iuav. Checché se ne voglia dire, vendere Ca’ Tron costituirebbe - nella percezione collettiva appunto - un messaggio evidente del peso che lo Iuav dà alle questioni della pianificazione. E sarebbe grave per almeno due ordini di motivi. Uno, perché il paese ha bisogno assoluto della pianificazione, come gli avvenimenti di solo i giorni scorsi hanno mostrato una volta di più. Due, perché andrebbe nella direzione della riforma Gelmini, come ben sappiamo basata esclusivamente su considerazioni di ordine economicistico (ahimé, gli economisti) senza nessuna attenzione al ruolo che gli insegnamenti – e dunque le facoltà - hanno nella formazione della nuova classe dirigente, anche e forse soprattutto quelle piccole.

Ca’ Tron non è solo una questione immobiliare, è molto di più: per la città, ma anche per il paese e per il sistema universitario. Tu – sono certo - lo sai bene, altri colleghi forse meno e non si rendono ben conto della posta in gioco. Per lo meno, mo auguro sia questo.

Prof. Marcello Balbo
Decano

Facoltà di Pianificazione
4 novembre 2010

Dichiarazione Prof. Pastor

Da: pastor@iuav.it
Oggetto: Re: documento per dibattito IUAV con aggiunte
Data: 01 novembre 2010 20:28:22 GMT+01:00
A: boato@iuav.it
 
Stefano Boato ha costruito un documento sulle strategie per l'IUAV e per Venezia strutturato con chiarezza di fondamenti e forti ragioni, che sicuramente meritano attenzione tanto da parte degli organi universitari che civici.
Condivido con piena convinzione gli argomenti sviluppati da Edoardo Salzano sul compito e destino dell'Università in questo tempo e in questa città.

Valeriano Pastor

più urbanisti meno architetti


05/11/2010 - Corriere del Veneto
 Di seguito lo scritto di risposta inviato ai quotidiani oggi:

Al prof. Carnevale:

Il fatto che il preside di una tra le più prestigiose Facoltà di Architettura d’Italia definisca “Telenovela” la mobilitazione di docenti e studenti in difesa di un bene straordinario come Palazzo Tron, dimostra la sua sostanziale insensibilità e incompetenza riguardo ai problemi della città e del territorio. Non solo, ribadisce anche uno dei punti fondamentali che cerchiamo di promuovere da anni: gli architetti faticano a comprendere la complessità del sistema urbano, ignorano le questioni gestionali della città e non si preoccupano degli effetti che certe “pratiche” possono avere sulla vita della cittadinanza. Le dichiarazioni di Carnevale dimostrano palesemente la sostanziale scissione tra i problemi dell’Architettura e quelli della Pianificazione del territorio: il fatto che l’Italia sia il paese con il maggior numero di architetti d’Europa, rende ancora più preoccupante la situazione attuale. Forse sarebbe meglio diminuire il numero di questi falsi esperti e aumentare quello dei tecnici consapevoli e preparati. Consigliamo a Carnevale di occuparsi di problemi di “Composizione” e di lasciare in mano a persone più competenti di lui gli argomenti che evidentemente non padroneggia.

Nel merito: in un territorio devastato quotidianamente da pratiche sbagliate, bisognerebbe puntare alla riqualificazione dell’esistente invece di promuovere la costruzione e la cementificazione indiscriminata; la concentrazione delle attività didattiche a Santa Marta non è il risultato di un piano strategico serio, ma piuttosto l’effetto di una decisiva incapacità progettuale sul lungo periodo: nell’Università del Progetto, manca una visione precisa, programmatica e strutturata della gestione dell’Ateneo; trascurare i problemi di residenzialità, che lo spopolamento del quartiere di Santa Marta ha evidenziato negli ultimi anni, è a nostro avviso gravissimo: sono le persone e non gli edifici a fare la città. Dal nostro punto di vista è fondamentale per Venezia che le sedi universitarie siano distribuite in tutta la città, anche per calmierare il folle mercato degli affitti universitari e per agevolare lo sviluppo di una microeconomia locale che possa ridare vitalità a quei sestieri nei quali oggi si fatica a trovare un supermercato dove fare la spesa.

Al prof. Magnani:

E' vero che la salvezza della nostra facoltà non dipende dalla vendita di Cà Tron, ma è anche vero che la pianificazione urbanistica e territoriale diviene sempre più una questione prioritaria: lo dimostrano la recente devastazione del territorio Veneto a seguito di due miseri giorni di pioggia. Potenziare il progetto scientifico e didattico della facoltà è fondamentale, mantenerla nella sua prestigiosa e storica sede è utile per attribuirle importanza e darle visibilità nel panorama nazionale e iternazionale. A nostro avviso il mantenimento della sede di Pianificazione a Cà Tron dev'essere il punto di partenza per la riorganizzazione dell’intero Ateneo.

Comunicato in seguito al sopralluogo a Ca'Tron del 4/11/2010

I lavori son finiti....la pazienza pure...Ca'Tron agli studenti SUBITO!

Il sopralluogo effettuato oggi da noi studenti, è stata l’occasione per far conoscere la sede di Ca’Tron ai nuovi iscritti della Facoltà di Pianificazione, i quali non hanno potuto ammirare ed usufruire della struttura a causa dei lavori per la messa in sicurezza iniziati nell’agosto scorso.


Tali lavori che hanno comportato l’oneroso e precario spostamento delle attività didattiche a S.Marta, avrebbero dovuto concludersi il 15 Ottobre scorso (come indicato anche nel sito IUAV ), ma alla data odierna non sappiamo ancora con precisione a che punto si è giunti.

Per questa ragione abbiamo deciso di constatare di persona la situazione, anche se ufficialmente non agibile, muniti di caschetti protettivi siamo entrati a Ca’Tron.

La nostra visita ha riscontrato che i cantieri sono terminati e che nessun operai è al lavoro, sembrano mancare solo le opere di riordino e pulizia.

Ci siamo chiesti dunque perché non si sia ancora aperta la struttura nonostante le scadenza fissate?

Perché nella fase iniziale, si è proceduto a rilento accusandoci di aver bloccato i lavori?

(abbiamo documentazioni audio e video che dimostrano il contrario, vedi allegato ditta appaltatrice del 5/08/2010).
Considerata l’attuale situazione chiediamo che:

Vengano immediatamente date le disposizioni per il ritorno delle attività della facoltà nella propria sede.

Abbiamo atteso invano senza che nessuno ci desse spiegazioni, ora che i lavori sono conclusi esigiamo che le decisioni prese nel Senato Accademico del 25/08/2010 vengano mantenute.

Parallelamente rilanciamo in vista del Senato Accademico del 10 e del Consiglio di Amministrazione del 19 Novembre lo stanziamento del finanziamento necessario al superamento del limite delle 100 persone come sottolineato anche dal documento condiviso all’unanimità dal Senato degli Studenti pervenutoci in data 26/10/2010.

Proponiamo che i finanziamenti per la messa in sicurezza delle sedi arrivino dalla rivisitazione del programma triennale delle opere pubbliche 2009-2011 approvato con delibera Cda del 22 febbraio 2009 il quale prevedeva di utilizzare il ricavato dalla vendita di Palazzo Pemma (quantificato in 7 milioni e 200 mila euro ) per:

- il restauro della porzione IUAV dell'ex Macello in via Torino a Mestre;

- la manutenzione degli immobili e impianti in global service;

- il restauro dell’ala sud della sede dei Tolentini,compresi i lavori di ampliamento della biblioteca.

Quest’ultimo intervento relativo alla biblioteca in particolare, oltre a non essere stato presentato e condiviso in modo trasparente con gli studenti, ci sembra alla luce dell’urgente messa in sicurezza degli edifici IUAV una questione secondaria, nonostante l’importanza dell’opera per l’Ateneo.

Lo stanziamento dei fondi necessari alla messa a norma degli edifici regolarmente rimandata non può più aspettare, più volte anche dalle rappresentanze sindacali e RLS, si è fatta notare la drammatica situazione delle sedi IUAV.

Per tali ragioni invitiamo i membri del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione a riflettere e a rivedere le proprie posizioni, procedere con la vendita di un immobile senza aver valutato attentamente le alternative e senza un piano strategico edilizio credibile, alimenterebbe ulteriormente la frattura aperta tra chi vuole vendere Ca’Tron a tutti i costi e chi come noi si batte con ogni mezzo per farla tornare un punto di riferimento didattico-culturale della città.


Studenti Ca’Tron.

Una strategia per l'Iuav e per Venezia

di Stefano Boato

Per evitare polemiche e personalismi sulle scelte relative al patrimonio immobiliare IUAV credo necessario definire una linea strategica di politica urbanistica e gestionale chiara e valida per lʼuniversità e per la città.

Nella Relazione del prof. Sordina (del 15/10) manca invece completamente una visione strategica del rapporto Università – Città – Territorio, cʼè solo una analisi edilizia– immobiliare e inoltre manca ogni accenno al terreno degli ex Magazzini Frigoriferi.

Innanzitutto occorre tener presente che alcuni edifici dellʼ IUAV (Tolentini, Cà Tron,Cà Badoer) hanno non solo un valore storico e architettonico, ma anche un ruolo culturale e sociale in città, nelle relazioni culturali-disciplinari nel Veneto e in Italia con altre Istituzioni. In particolare, la sede storica dei Tolentini con lʼAula Magna ha svolto da Samonà in poi un ruolo non solo per la città storica ma anche a snodo tra la città dʼacqua e la città di terra; la sede di Cà Tron (palazzo del ʻ500, riqualificato dalla famiglia dogale nel ʻ700, oggetto di molte pubblicazioni, anche dellʼIUAV) con il suo valore architettonico e lʼaffaccio sul Canal Grande è, dallʼavvio con Astengo, una sede aperta di grande prestigioche va ulteriormente valorizzata e non venduta (e trasformata in albergo o altra attività para-turistica).

Analogo ruolo aperto in città svolgono molte delle 23 sedi di Cà Foscari, in particolare i Palazzi Foscari e Cà Dolfin (con lʼAula Magna), lʼAuditorium S.Margherita, il Teatro S.Marta, le Biblioteche aperte sino a tardi alle Zattere e Baum in rio Nuovo; anchealla nuova sede di Economia a S.Giobbe la Commissione di Salvaguardia ha appena prescritto operativamente lʼapertura e la completa permeabilità con la città.

Questa linea di non chiusura (a campus separato) ma di integrazione e aperturaalla città è sempre stata teorizzata e praticata unanimemente fin dalle origini dallʼIUAV di Samonà e di Astengo che, dopo lʼuscita a Preganziol, è riuscito a tornare in città.

La recente decisione del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione di far fare una ”analisi costi-benefici” sulla opportunità di alienare o Cà Tron, o Cà Badoer oil terreno ex Magazzini Frigoriferi (fronte Canale Giudecca) avrà vero significato solo se preventivamente vengono chiarite le finalità e le condizioni funzionali da garantire in basealle quali devono essere fatte le valutazioni. Tale decisione è comunque utile perché concede tempo per non andare ad una votazione sbagliata, immediata e irrimediabile,sulla base di posizioni preconcette, di scelte già dichiarate a priori (vedi Sordina, Tommasin, Carnevale, Zucconi, Foscari) senza un preventivo ampio e pubblico dibattitoaperto a tutti, anche alla città .

La possibilità di una scelta finale avveduta e sensata dipende dallʼavviare ungrande dibattito pubblico, approfondito, aperto a tutti nellʼIUAV, coinvolgendo autorevoli docenti, anche già in congedo, che hanno collaborato a costruire lʼIUAV per decenni,urbanisti e no, (ad es. Barp, Ceccarelli, Cervellati, Cristinelli, Dolcetta, Lena, Mancuso, Pastor, Salzano, Vittadini, …) e persone di cultura in città ( T. Agostini, , A. Benedetti, G.Bettin, R. Calimani. A. Cocks dei Comitati Privati, G. Ortalli, A. Semi, L. Zanella, A. Zorzi, … le più autorevoli Associazioni e Istituzioni come Unesco, IVSLA, Soprintendenze, ItaliaNostra, Querini, Fondazione Venezia, …) e lʼintera comunità veneziana.

Può diventare un dibattito culturale rilevante anche a livello nazionale coinvolgendo INU, Italia Nostra, FAI (che ha appena fatto un appello contro la vendita di Palazzo Labia)e molti altri sul futuro e lʼidentità della città storica. Questo dibattito può essere una occasione culturale di crescita e consapevolezza utile non solo per lʼIUAV, ma si può arrivare a una scelta corretta solo se sarà articolato, motivato, pubblico, chiaro e trasparente.

Provo a porre i termini essenziali di una prospettiva corretta con cui, secondo me, tutti devono misurarsi.

1) Prima di tutto occorre affermare chiaramente che bisogna comunque fare tutto il possibile e anche l’impossibile (cercando attivamente aiuti e collaborazioni con strutturepubbliche e parapubbliche) per non vendere ma anzi valorizzare due palazzi come Cà Tron e Cà Badoer, strutture preziose, aperte, integrate e a servizio dellʼIUAV e della città;anche affittabili parzialmente soprattutto al sabato e alla domenica per eventi, convegni o mostre se occorre renderli in parte redditizi (vedi esperienza della sede centrale di CàFoscari). Nel caso specifico di palazzo Tron questa posizione coincide con quella dichiarata nelle nostre assemblee più volte dal Rettore: “Cà Tron è un patrimonio che deve restare allʼIUAV, aperto e a servizio integrato anche alla vita della città”. Se proprio mancano risorse non reperibili in altri modi da fonti pubbliche o parapubbliche (es. Fondazioni Bancarie o Culturali) o con collaborazioni, occorre invece eventualmente co-progettare e/o vendere preferibilmente a un ente pubblico, parapubblico o anche a un privato il terreno degli ex Magazzini Frigoriferi qualificando il fronte sul canale della Giudecca (si può ottenere un cambio dʼuso ad altre attività per la città, non però turistiche), terreno su cui lʼIUAV è inchiodato da molti anni per scelte sbagliate del passato (quando il rettore Folin voleva costruirvi una nuova Aula Magna e la sedecentrale e cedere lʼAula Magna dei Tolentini alla Biennale per mettervi lʼArchivio). Terreno sul quale oggi la Fondazione IUAV (con ISP) ha aspettative immobiliariste, salvo poi tentare di trasformarlo in un grande parcheggio (lʼ IUAV a Venezia !) per “fare cassa”.
Sono scelte di fondo che riguardano lʼ IUAV ma anche tutta la città. Decisioni da prendere autonomamente allʼinterno dellʼ IUAV, prima di ridursi poi achiedere dallʼesterno di impedire comunque la vendita e di bloccare lʼennesima trasformazione di un palazzo veneziano ad attività turistico-commerciali vietando il cambiodi destinazione d’uso (cancellazione del vincolo a standard di servizio pubblico), come è appena successo, grazie al parere contrario della Soprintendenza e della Commissione diSalvaguardia, sullʼalienazione e sulla trasformazione di un palazzo del Comune (per far quadrare il bilancio ordinario).

2) Ad un secondo livello, con ottica interna allʼ IUAV, c’è da fare per ora una scelta di prima fase (in attesa di poter definire una strategia culturale di lungo respiro) :

a) attuare i lavori di manutenzione e sicurezza indispensabili, urgenti e non discutibili, da definire con i Vigili del Fuoco, che collaborano; tenendo presente che sono in arrivo proroghe di 6-7 anni (valide per circa 200 edifici in città che altrimenti andrebbero chiusi), proroghe che daranno respiro per intervenire in modi e tempi ragionevoli.

b) garantire le dotazioni funzionali indispensabili e urgenti ritenute prioritarie (ad es. ricordo che la “Biblioteca Astengo”, specializzata in urbanistica e pianificazione, non èfruibile direttamente da oltre un anno).

La relazione al Senato del 15/10 dichiara necessari per interventi prioritari su tutte lesedi IUAV 5.985.300 € (salvo approfondimenti e verifiche da fare in merito) e “disponibili a bilancio circa 6.000.000 €”; quindi per la prima fase non dovrebbero esserci problemi(salvo se necessario, vista lʼemergenza , rivedere le priorità del programma triennale delle opere pubbliche 2009/ʼ11).Per tutti gli interventi straordinari di manutenzione la relazione dichiara necessari 17.782.500 € (salvo verifiche) che si vorrebbero reperire con lʼalienazione di un bene patrimoniale se “lʼUniversità del Progetto” non trova altre forme di finanziamento.
Rispetto alla opportunità di rinunciare allʼacquisizione del “Parallelepipedo” a S.Marta (anticipo già sborsato di 11-12.000.000 €) osservo che si possono ottenere dallo Stato beni demaniali in comodato dʼuso gratuito (ad es. Magazzini 3 e/o 4 a S. Basilio).Credo che, per questo dibattito da aprire anche allʼesterno dellʼIUAV, tra i primi si debba attivare proprio la Facoltà di Urbanistica e Pianificazione visto che vi si insegnano proprio questi principi e criteri per garantire la vita integrata, le funzioni, lʼidentità e la salvezza delle città storiche.
Occorre dare le informazioni essenziali e proporre i ragionamenti e le scelte corrette con parole chiare, comprensibili da chiunque. Ulteriori attendismi porterebbero a scelte sbagliate su cui poi sarà inutile recriminare.


prof. Stefano Boato
Commissione Palazzo Tron – Facoltà di Pianificazione del Territorio


P.S.Ricordo i valori dichiarati (salvo verifiche) :30,3 Mln € Palazzo Cà Tron; 26,7 Mln € Palazzo Cà Badoer;23,6 Mln € area ex Magazzini Frigoriferi (fronte Canale Giudecca).Se proprio sarà necessario, 23,6 Mln € (-5 di tasse ?) basterebbero per fare gliinterventi straordinari di manutenzione in prima approssimazione valutati in c.a 17 Mln €.Ma se servono altre risorse, una gestione attiva della “Università del Progetto” lepuò cercare innanzitutto con la collaborazione di istituzioni pubbliche, parapubbliche eprivate come fecero ai loro tempi Samonà e Astengo (anche allora tutto era molto difficile).

Ve 27/10/2010

Un’opinione sulle proposte immobiliari in discussione all’IUAV

di Edoardo Salzano

L’eventuale decisione dell’IUAV di vendere una delle due sedi più significative per il rapporto con la città (Ca’ Tron e Ca’ Badoer) si iscriverebbe certamente nell’attuale tendenza prevalente nella società: privilegiare la quantità sulla qualità, il presente sul futuro, il privato sul pubblico, il valore di scambio sul valore d’uso; trasformare il cittadino in cliente, il lavoratore in consumatore, il servizio pubblico (dalla scuola al trasporto, dall’università all’ospedale) in azienda privata; cancellare dalla vita della società tutto ciò che non è riducibile a merce, e dalle istituzioni tutto ciò che non produce ricchezza privata.
Se questa tendenza non viene contrastata il destino dell’università è già scritto. Essa completerà la sua trasformazione da luogo destinato alla formazione di intellettuali (cioè di persone capaci di guardare al presente con la libertà e le capacità necessarie per criticarlo e individuare le possibilità del futuro) a macchina capace di fornire la forza lavoro necessaria per proseguire lo sviluppo attuale. I patrimoni culturali, materiali e immateriali, dei quali essa è depositaria saranno ridotti a quanto serve nell’immediato a quanti ne sostengono il costo: gli sponsor e i clienti.
Le gravi difficoltà di bilancio di cui l’IUAV soffre oggi dipendono certamente anche da questa tendenza. Sarebbe però – a mio parere – del tutto sbagliato assumere la decisione sul modo di affrontarle senza una preventiva valutazione politica del contesto, e del modo in cui l’IUAV vi si colloca. Tanto più che, come la lettera di Stefano Boato argomenta, esistono alternative diverse: si può decidere se vendere uno degli edifici “storici”, oppure un’area nella quale i progetti, delineati e finanziati in anni in cui gli occhi erano ancora bendati, prevedevano la realizzazione di nuove costruzioni di prestigio.
A me sembra indubbio quale debba essere la scelta. L’università (come tutte le istituzioni) può resistere alla tendenze in atto unicamente se rafforza i suoi legami con la società, se si collega alle altre realtà analogamente minacciate, se è capace di dimostrare la sua utilità nel collaborare alla critica e alla proposta di soluzioni alternative. A questo fine, abbandonando l’illusione di un prestigio basato sulle magnificenze architettoniche in un futuro improbabile, mi sembra indispensabile per l’IUAV rafforzare – anziché dismettere – le sedi che hanno le potenzialità e la tradizione di “servizio alla società”, esaltarne il valore di centri di informazione, formazione e diffusione di sapere critico alle realtà sociali, farne dei luoghi di elaborazione di proposte utili per una società rinnovata.

Edoardo Salzano
31/10/2010

Per informazioni o approfondimenti su Edoardo Salzano consigliamo http://www.eddyburg.it/article/archive/8/

comunicato 25 agosto 2010

NE' VENDITA, NE' SEDE DI RAPPRESENTANZA:
CA’TRON PER GLI STUDENTI E PER LA CITTA’!


Prima provarono a far credere che c’erano problemi statici, poi provarono ad ottenere ulteriori proroghe, infine vennero smascherati e costretti a fare i lavori..

E' il 25 di Agosto, vorremmo essere tutti in ferie a goderci le meritate vacanze dopo cinque mesi di intense attività nella nostra Ca’Tron, ed invece ci troviamo ancora una volta a vigilare affinché i lavori da noi tanto richiesti vengano finalmente eseguiti.

Ci è voluto un esposto delle Rappresentanti alla sicurezza in Procura della Repubblica, ci è voluta la nostra perseveranza, mai un giorno abbiamo smesso di credere in quello che facevamo, mai un attimo siamo stati fermi ad attendere quello che avrebbero voluto fare.
Questa prima parte di lavori quantificata intorno ai 160.000 mila euro risolverebbe i problemi all’impianto elettrico permettendo così la riapertura della facoltà il 16 di Ottobre. Ma la strada è ancora lunga, del ritorno della Biblioteca Astengo in sede e della scala di sicurezza necessaria a superare il limite delle 100 persone neanche l’ombra..
Forse abbiamo scacciato lo spauracchio della vendita, ma la lotta per far tornare Ca’Tron un punto focale per le attività didattiche degli studenti di pianificazione è ancora aperta e difficile.

In questi mesi siamo stati propositivi, abbiamo dimostrato che Ca’Tron è una risorsa per la città: non va venduta né tanto meno tenuta come mera sede prestigiosa di rappresentanza ma non usufruibile per le attività didattiche per la quale era stata pensata.

Per poter permettere il regolare svolgimento dei lavori abbiamo lasciato liberi gli spazi che abbiamo riaperto alla città e gestito con tanta responsabilità, ma non ci fermiamo, continueremo da fuori con le nostre iniziative a far sentire la nostra voce!

Continueremo a seguire con molta attenzione le delibere del Senato Accademico, pronti a difendere con ogni mezzo un patrimonio culturale e sociale come Ca’Tron.

CHI L'HA DURA LA VINCE!

Gli Studenti e i cittadini di Cà Tron.

Per maggiori informazioni vedi http://studenticatron.blogspot.com/2010/08/sospensione-attvita-casetta-tron-e.html

Sospensione attività ca'setta Tron e giardino Francesco Cannone

Partono finalmente i lavori sull'impianto elettrico (167.000 mila euro), i lavori non sono compatibili con la presenza di persone all'interno della struttura, quindi fino al 15 di Ottobre le lezione saranno a S.Marta.. anche se gran parte del Senato non voleva stanziare i finanziamenti necessari ed era deciso a trasferire definitivamente tutta la facoltà al cotonificio..
Alla fine ha votato contro la parte di Architettura con il preside Carnevale orientato a vendere sia Ca'Tron che Ca'Badoer..
Scampato pericolo, ma da Settembre torneranno alla carica.. non diamogliela vinta, seguite i prossimi risvolti e partecipate attivamente quando potete!

A Presto
Saluti a tutti/e



<--- l'azione fatta lunedì 23 Agosto dopo la chiusura non concordata di ca'setta Tron e giardino Francesco Cannone Clicca qui per il comunicato volantinato mercoldì 25 Agosto durante il Senato Accademico straordinario, indetto per stanziare i 167.000 euro necessari per il rifacimento dell'impianto elettrico: http://studenticatron.blogspot.com/2010/08/comunicato-25-agosto-2010.html



<--








il catenaccio messo per impedire l'entrata negli spazi e l'entrata de l giardino Francesco Cannone desolatamente chiusa

<--- l'articolo apparso sul Corriere in cui si annuncia lo spostamento delle attività didattiche a S.Marta fino al 15 di Ottobre
















Ecco le motivazioni per cui abbiamo deciso di lasciare pacificamente gli spazi occupati il 25/03/2010, pubblichiamo il cartello attaccato all'entrata del giardino:

"Con la presente si annuncia che le attività degli studenti di Ca’Tron all’interno degli spazi sopracitati verranno sospese fino al 15 di Ottobre 2010.

Tale decisione è maturata in seguito all’ispezione dei Vigili del fuoco su mandato della Procura della Repubblica, i quali hanno constatato l’assenza dei requisiti minimi per la messa in sicurezza dell’edificio.
Per evitare l’intralcio dei lavori e possibili strumentalizzazioni dovuti alla nostra presenza, si è deciso di non utilizzare più gli spazi occupati dal 25/03/2010.
Nel frattempo tenetevi aggiornati sul blog e via mail per le prossime iniziative che si svolgeranno in città.


studenticatron.blogspot.it,


studenticatron@gmail.com



A presto,


gli studenti di Cà Tron.

Inizio lavori con tenatativo di sgombero casa ex-custode

COMUNICATO STUDENTI CA’TRON 4/8/2010

Abbiamo appreso solo oggi, da e-mail fatte pervenire ai nostri rappresentanti, che domani mattina si avvieranno “i lavori di riallacciamento dell'impianto idrico antincendio” di Palazzo Tron, che come annunciato interesseranno inizialmente la casetta dell’ex custode. Siamo felici della notizia ma molto irritati e sconcertati per le modalità di comunicazione dell’attivazione dei lavori stessi. Infatti, alle nostre numerose richieste di chiarimenti sulle date dell’effettivo inizio e chiusura di questi, non è mai giunta risposta certa.

Anche nell’ultimo Senato Accademico abbiamo richiesto di essere messi a conoscenza delle date precise con allegato l’elenco dettagliato degli interventi, mai pervenutoci;

Abbiamo più volte contattato la segreteria del Rettorato per avere un’incontro con il Rettore e aver modo di definire le modalità di utilizzo dei locali dell’ex appartamento del custode, anche questo mai avvenuto;

Alla comunicazione che i lavori sono ritenuti “incompatibili con la presenza di persone” e seguente richiesta “che i locali siano tenuti sgombri”, rispondiamo con un’ulteriore richiesta di chiarimenti, anche considerando che tale comunicazione e richiesta riguardano unicamente proprio il solo locale sopracitato e nessun altro locale fruibile dell’intero complesso.

In particolare chiediamo:

-un cronoprogramma di tutti gli interventi (estivi) che saranno necessari per ottenere il successivo immediato riutilizzo dell’intera struttura a uso didattico;

-un incontro finora negatoci per ottenere e definire il successivo e concordato utilizzo dell’alloggio;

Resta intesa la nostra disponibilità a consentire lo svolgimento giornaliero dei lavori materiali nei suddetti locali garantendo l’assenza di persone fisiche in concomitanza con le singole azioni di cantiere negli stessi, senza tuttavia liberarli stabilmente e integralmente.



Cordialmente,
studenti di CàTron.

é arrivato il mercátron!!


Hai oggetti, vestiti, accessori che non usi più e di cui ti vuoi disfare? sei una persona creativa che vuole provare a proporre le sue idee e le sue realizzazioni?
ami il fai-da-te e ti va di condividere una passione o un hobby con noi?
le ceste dei giocattoli dei tuoi bambini trasbordano di tutto di più?
vieni
ogni giovedì del mese di agosto dalle17 alle 21 a Cà Tron. Sarà un'ottima occasione per reinventare il tuo guardaroba, adottare dei nuovi giocattoli, scambiarci cose, portarci a casa chicche introvabili, fare un bel brindisi e passare un pomeriggio in compagnia!!



ultimo ca'peritivo

Questo giovedì (29 luglio) ULTIMO CA'PERITIVO!!

Dj-set con........FURIO!!

Non mancate!!




Siamo in un momento cruciale per le sorti di Palazzo Tron e di Opensource CàTron..leggete l'articolo del Corriere del Veneto e il nostro Comunicato Stampa: http://studenticatron.blogspot.com/2010/07/vendita-ca-badoer-eo-ca-tron.html

CHI LA DURA LA VINCE!

Studenti Cà Tron

Vendita Ca' Badoer e/o Ca' Tron


COMUNICATO STAMPA STUDENTI CA’TRON 23/07/2010

Il Senato Accademico di ieri 22 Luglio 2010 ha approvato quanto temevamo.

Ignorando la nostra legittima richiesta di apertura pubblica si è deciso di avvallare l’ipotesi d’alienazione di uno o più beni IUAV, prima il più semplice e meno discusso Palazzo di Cà Badoer e poi tra non molto quello più dibattuto di Cà Tron. Un’approvazione unanime senza esplorare altre ipotesi per reperire risorse. L’unica resistenza è stata del nostro Rappresentante che fino alla fine ha provato a mettere in discussione quello che era già stato deciso da tempo, ma che per evitare agitazioni e ulteriori proteste è stato rimandato fino a ieri.

Si è aspettato che la maggioranza degli studenti andassero in vacanza per approvare una decisione che INVECE DOVEVA ESSERE DISCUSSA E CONDIVISA CON TUTTI.

Le nostre proposte alternative per reperire finanziamenti sono:
- vendere l’area ex-magazzini frigoriferi (dove non si è dato più seguito al progetto previsto e oggi area abbandonata al degrado);

- vendere-rinunciare alla proposta d’acquisto del Parallelepipedo (proposta affrettata e non discussa adeguatamente);

- reperire sponsor pubblici e privati, cercare finanziamenti pubblici per i restauri del Palazzo vincolato di Cà Tron, valorizzare l’uso delle sedi, inserirsi nella discussione sulla legge speciale.

Tutto questo è stato ribadito anche in Senato, ma non è mai stato preso in considerazione.

Riteniamo che i Palazzi dell’Università non vadano venduti, si da così un pessimo esempio alla città, l’università non deve incentivare il processo di privatizzazione in atto a Venezia.

Ribadiamo la nostra ferma contrarietà a concentrare le attività universitarie in un angolo marginale della città (idea di campus di S.Marta). Siamo convinti che il mantenimento e potenziamento delle attuali sedi distribuite in diversi sestieri della città contribuisca a tenere vivi gli stessi, sottraendoli alla sempre più invasiva economia turistica.

L’occupazione della casa ex custode avvenuta il 25/03/2010, che di fatto è un presidio fisso per richiedere che i lavori di restauro inizino, proseguirà fino a che non si avranno effettivi riscontri della volontà di recuperare complessivamente Cà Tron per le attività didattiche della facoltà di Pianificazione.

Ribadiamo che la biblioteca Astengo dovrà tornare in sede e non essere inserita nel progetto esecutivo mai presentato pubblicamente e ieri approvato dal Senato della nuova biblioteca dei Tolentini.

Ci appelliamo a tutti i cittadini che abbiano a cuore le sorti della città, vi invitiamo a firmare la petizione per non vendere Cà Tron e gli altri palazzi, vi chiediamo di mobilitarvi con noi affinché si fermi questo deleterio processo di sistematica svendita del patrimonio pubblico cittadino.



Studenti Ca’ Tron

iscrizioni ancora aperte!!


ATTENZIONE: il termine per presentare l'iscrizione al torneo di basket di Mercoledì 14 è stato spostato al 12 luglio! c'è ancora tempo per iscriversi!! per informazioni o iscrizioni tlefonare a:

Marco (Sancri) 3381883093
Riccardo (Ricca) 3332754128
Andrea (Carosello) 3473389818



Novità!!

Abbiamo reso disponibile online l'elenco delle dispense e dei libri della Nuova Astengo! L'elenco è consultabile cliccando qui: http://studenticatron.blogspot.com/p/elenco-dispense-e-libri-nuova-astengo.html
Per saperne di più sulla neobiblioteca Nuova Astengo, visita la sezione dedicata: http://studenticatron.blogspot.com/p/nuova-astengo.html


Segnaliamo il torneo di basket in ricordo di Francesco Cannone che si terrà Mercoledì 14 luglio nei campi comunali di Santa Marta..le iscrizioni sono aperte!!! Per informazioni: http://studenticatron.blogspot.com/p/regolamento-torneo-di-basket.htmlml
Tra poche settimane avremo fra le mani il verdetto: vinceranno lo stato, i cittadini, gli studenti e la democrazia oppure, per l'ennesima volta, a comandare saranno le regole del mercato?
Il Palazzo che ormai da più di venticinque anni ospita la facoltà di Pianificazione rischia di cadere nelle mani di criminali..di speculatori senza scrupoli che lo venderanno al miglior offerente per trasformarlo nell'ennesimo albergo di lusso. Questa città si sta vendendo come una puttana: negli ultimi vent'anni decine, centinaia di edifici storici di proprietà del comune, di vari enti pubblici e delle università sono stati ceduti a società immobiliari.
Il processo che questo genere di operazioni sottintende è grave: cioò del popolo, di tutti..ciò che prima dava valore e lustro alle istituzioni, al pubblico e alla collettività..ciò che prima era nostro..oggi è di pochi, pochissimi.
Palazzo Tron è solo il prossimo: non è né il primo, né il più eclatante, né l'ultimo passo di questo processo di svendita.
Le riforme dell'università, i continui tagli alla spesa pubblica, la mancanza di fondi, costringono l'azienda Università e le istituzioni (che vogliono optare per la scelta più facile) a "fare fondo cassa" svendendo il patrimonio immobiliare a discapito del nostro presente e del nostro futuro. Di questo passo le università e gli studenti potrebbero essere definitivamente ghettizzati ed emarginati...spinti ai margini di una città che rischia di diventare solamente l'ennesima Disneyland da dare in pasto ai turisti.
Immaginate Venezia senza studenti...cosa potrebbe diventare?
A noi questa visione spaventa (e ovviamente non ci piace) e vogliamo proteggere quello che le nostre forze ci consentono: Cà Tron, la nostra sede.
Vi invitiamo quindi a partecipare alla riunione di martedì 6 alle 18.30 per discutere della manifestazione che si terrà venerdì sedici luglio.

Oltre i recinti

Segnaliamo il prossimo appuntamento:

MARTEDI 29: alle ore 21 proiezione del documentario: "Oltre i recinti DUE" di Multi media Records e AmbienteVenezia. Reportage sulla devastazione del territorio lagunare e di terraferma. ...E possibili alternative!

vi aspettiamo numerosi!!

Venezia e le grandi Navi


Martedì 22 Giugno alle ore 21 proiettiamo nel giardino di Ca' Tron il documentario "VENEZIA E LE GRANDI NAVI" promosso dal coordinamento cittadino contro le Grandi Navi!

Nei giorni scorsi il neosindaco Giorgio Orsoni ha annunciato tolleranza zero sul moto ondoso, vuole più telecamere e alcoltest....e "dimentica" di parlare di Grandi Navi!! (leggi l'articolo sul corriere del veneto: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneziamestre/notizie/cronaca/2010/19-giugno-2010/piu-telecamere-alcoltest-task-force-moto-ondoso-1703229080892.shtml )

Vi aspettiamo numerosi!!

ciao francesco

Il 10 Giugno abbiamo appreso la straziante notizia della morte di un nostro compagno.

Giovedì 17/06 abbiamo pensato di dedicare l'intera serata a lui, intitolandogli simbolicamente il nostro giardino.

Per chi vuole partecipare l'appuntamento è per giovedì 17 Giugno alle ore 18 nel giardino di Cà Tron.