Comunicato Stampa Studenti Ca´Tron

Oggi tre dicembre duemiladieci gli studenti della Facoltà di Pianificazione del Territorio IUAV di Venezia hanno deciso di occupare la loro storica sede: Ca’Tron, un edificio del sedicesimo secolo dal valore inestimabile.  
 
Questo atto di contestazione si collega al vasto numero delle mobilitazioni nazionali in contrasto al DDL Gelmini, da poco approvato alla Camera. Il testo del Ddl, oltre alla riduzione delle risorse economiche destinate all’Università, prevede l’ingresso del quaranta percento di “esterni” (presumibilmente enti privati) nei consigli d’amministrazione, ai quali verrà attribuito il compito di indirizzare le scelte strategiche dell’ateneo. E’ dunque presumibile che gruppi di privati avranno, dopo l’entrata in vigore della riforma, un vasto potere decisionale sulle linee da imporre alla didattica e alla ricerca. Rivendichiamo il diritto di tutti a frequentare un Università che sia pubblica e che garantisca quindi l’accesso ad una formazione di qualità agli studenti provenienti da qualsiasi fascia sociale: studiare è un diritto e un dovere di tutti coloro che vogliono essere studenti, l’Università non si può privatizzare perché dal sapere non si possono ricavare profitti. 
Oltre all’erosione dei fondi destinati all’Università Pubblica già previsti dalla finanziaria (controbilanciati nella medesima legge dall’aumento di quelli destinati alle Università private), è  prevista l’eliminazione di un gran numero di Facoltà, tra le quali quella di Pianificazione del Territorio, destinata a trasformarsi in un “corso specialistico” della Facoltà di Architettura, con una consequenziale perdita della sua fondamentale autonomia: didattica, strategica, progettuale, intellettuale.
Crediamo che questa sia una scelta scellerata ed inaccettabile.
Eliminare dal panorama didattico la specificità di questa facoltà, a nostro avviso, significa abbassare sensibilmente il livello di conoscenza tecnico-scientifica di questa disciplina, sempre più lontana dai criteri progettuali tipici dell’Architettura. La Pianificazione oggi, a Venezia, rivendica la sua unicità e il suo ruolo fondamentale nella gestione del territorio italiano: devastato, sventrato, sfruttato e dilaniato da una classe di “esperti” incapaci di prendere decisioni forti ed eticamente orientate alla salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini.
Le vicende drammatiche che hanno sfigurato il paese negli ultimi due anni dovrebbero essere un monito per coloro i quali intendono cancellare l’autonomia della Facoltà di Pianificazione del Territorio: le recenti alluvioni in Veneto, in Campania e in Abruzzo, la gestione criminale delle emergenze (rifiuti nel napoletano e “ricostruzione” de L’Aquila), le frane nel messinese, il proliferare incontrollato della speculazione edilizia sui territori agricoli più fertili e produttivi, ecc ecc, sono tutte questioni che reclamano la professionalità e l’indipendenza dei saperi specifici legati alla gestione e alla pianificazione del territorio. Oggi più che mai in Italia abbiamo bisogno di una categoria di esperti competenti ed eticamente formati, che siano in grado di dare un impulso alla rifondazione di un ordine territoriale in un paese in cui sono sufficienti due giorni di pioggia intensa per dichiarare lo stato di calamità.

In questo contesto si inserisce la vertenza aperta da tempo da studenti, docenti e cittadini, contro la vendita di Cà Tron: essa è il simbolo di una conoscenza bistrattata e minacciata che non possiamo permetterci di perdere.
L’incompetenza e la malagestione dei fondi in mano all’amministrazione dello IUAV, i tagli previsti dalle ultime finanziarie e una totale mancanza di un progetto serio riguardo al futuro dell’ “Università del Progetto”, oggi mettono in serio pericolo un Palazzo di proprietà pubblica, che rischia di trasformarsi nell’ennesimo tempio della speculazione immobiliare, finalizzata ad ingrassare il mercato dei servizi al turista. A Venezia ci sono troppi alberghi a cinque stelle, troppe boutique, troppi negozi di cianfrusaglie. A Venezia mancano alloggi a prezzi calmierati, mancano negozi in cui si vendano beni di prima necessità, mancano spazi pubblici vitali, mancano i cittadini.
Le iniziative e le mobilitazioni portate avanti dalla Facoltà di Pianificazione in difesa di Cà Tron, hanno avuto il merito di posticiparne la cessione ai privati e di far stanziare i fondi necessari alla messa in sicurezza dell’edificio (che ora può tornare ad ospitare studenti e ricercatori fino ad un massimo di cento persone, numero oltre il quale la struttura è definita dai documenti dei vigili del fuoco: non idonea, insicura, pericolosa). 
Con questa occupazione, che vuole essere pacifica, aperta e propositiva, intendiamo portare all’attenzione di tutta l’opinione pubblica ciò che vogliamo questo luogo torni ad essere: un luogo di produzione di saperi e di cultura, un luogo di scambio e di dibattito, un luogo di incontro con la cittadinanza e con il mondo, uno spazio di tutti e per tutti. 

Chiediamo che:
·      l’ateneo e l’amministrazione Comunale si attivino affinché le ultime opere necessarie al superamento del declassamento vengano compiute;
·      si riporti l’importante biblioteca nazionale di urbanistica “Astengo” a Cà Tron (chiusa da due anni dentro ad un magazzino ai Tolentini);
·      il palazzo rimanga di proprietà dello IUAV, senza condizioni;
·      il palazzo mantenga il suo ruolo di “luogo della didattica e della ricerca” per gli studenti, i dottorandi, i ricercatori ed i docenti di Pianificazione, di Design e Arti e di Architettura;
·      venga concesso agli studenti di gestire lo spazio della Casetta del custode e del giardino, al fine di garantire una fruibilità dell’edificio allargata a tutta la cittadinanza: l’operato ineccepibile e virtuoso degli studenti che tra Marzo e Agosto si sono autoassegnati questi spazi dimostra che non c’è alcun motivo per negare agli studenti questa semplice richiesta.



Gli Studenti di Pianificazione del Territorio